Quello della costruzione di una cultura del counseling nel panorama delle relazioni di aiuto è un processo che si svolge giorno per giorno su più livelli. All’interno del contesto internazionale, il counseling italiano si confronta in un costante scambio di esperienze, spunti e prospettive con i principali referenti europei, mentre nel contesto italiano i convegni, i forum e, nel suo piccolo, la Rivista Italiana di Counseling offrono spazi e modalità sempre più accessibili e qualificati. In questo senso, ospitare contributi che provengono da fonti e da Autori sempre più eterogenei e differenti è al contempo un impegno e motivo di orgoglio: l’identità del counseling va oltre le appartenenze e le afferenze di chi la costruisce, ed è nel quotidiano di molti contesti dove il cambiamento è importante quanto la sua autenticità.

Per confrontarsi a livello internazionale e contribuire alla crescita della complessa relazione tra quadri di riferimento, approcci, metodologie ed esperienza concreta, il counseling italiano ha bisogno di tenersi attivo e aperto su ciascuno di questi fronti, cogliendone l’inscindibile interrelazione e attingendo a ciascuno con strumenti coerenti che facilitino il flusso circolare di informazioni, che permettano di cogliere differenze e costruire consapevolmente con esse.

È così, per esempio, che la misurazione di efficacia di un intervento può rappresentare non una sfida, ma una parte dell’intervento stesso, ed è così che le diverse afferenze e i differenti background si trovano di fatto a rappresentare una concreta e feconda risorsa.

Il numero che state sfogliando raccoglie alcune di queste feconde differenze e le propone alla riflessione di ciascuno perché possano generarne di nuove perché, forse, è proprio nelle differenze che si esplica e si declina l’esistenza del pensiero.

Edoardo Bracaglia
Editor

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